Chiesa dei Santi Abbondio e Abbondanzio - Rignano Flaminio, Città metropolitana di Roma Capitale

Roberto Cecchini

Adagiata su un pianoro racchiuso in una forra fuori dal paese, al termine della omonima via, si trova questa perla che da sola varrebbe una gita a Rignano flaminio. Ora la strada è sconnessa e l'ultimo tratto è molto accidentato (ma tranquilli, in fondo c'è un'area pianeggiante) ma un tempo qui passava un importante tracciato - del quale resta qualche basolo - probabilmente precedente anche alla via Flaminia. La chiesa che vediamo oggi è stata costruita sui resti di una chiesa del IX° secolo e venne eretta tra il X° e l’XI° secolo. La chiesa si presenta a una sola navata ma a quattro capriate separate da enormi archi ogivati. Si tratta di un insieme di tecniche costruttive tipiche delle due epoche di realizzazione e l'attuale ingresso si trova sulla parete destra dove si erge il bellissimo campanile romanico, perfettamente conservato. Sopra il portale si può ammirare una lunetta affrescata con un Cristo benedicente mentre l'interno si presenta spoglio, molto semplice, probabilmente le pareti erano affrescate (ci sono dei residui di decoro) ma la parte presbiteriale, che colpisce, appare rialzata. L'arco absidale, imponente visto che occupa tutta la parete, è la meraviglia assoluta in quanto è affrescato con una rappresentazione dell’Apocalisse. Al centro in un tondo si riconosce il Cristo benedicente con abiti bizantini, tutto intorno i sette candelabri, i simboli degli evangelisti e gli angeli, in alto l’Agnello. Ai lati dell’abside sono rappresentati i 24 anziani dell’Apocalisse che offrono i calici con le mani velate. Sempre accanto c'è un affresco cinquecentesco che raffigura i Santi Abbondio e Abbondanzio con il Cristo seduto in trono e contornato da cherubini. Di fronte elementi romani che ricordano la storia di questi luoghi. Sotto al presbiterio, accedendo da una scaletta sulla destra, si può visitare anche una piccola cripta che mostra ancora, sul piccolo altare incassato presente, l’affresco a mezzo busto che ritrae San Michele Arcangelo, rappresentato con lunghi capelli biondi e ali candide. Il luogo era caduto in disuso per via della sua lontananza dal centro e l'abbandono aveva molto ammalorato il tutto che fortunatamente è stato ampiamente recuperato e costituisce un raro esempio dell'arte romanica e neobizantina del tempo. Assolutamente da visitare, rivolgendosi alla Proloco rignanese che organizza visite guidate gratuite su prenotazione e ha saputo valorizzare questi e altri luoghi del territorio. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte su Rignano e soprattutto su Roma.