Basilica di San Giovanni a Porta Latina - Roma, Città metropolitana di Roma Capitale

La Basilica di San Giovanni a Porta Latina è una chiesa cattolica situata a Roma, Italia, con l'indirizzo Via di Porta Latina, 17, 00179 Roma RM. Il suo numero di telefono è 0670475938 e il suo sito web è sangiovanniportalatina.it. Questa attrazione turistica è accessibile in sedia a rotelle, con parcheggio disponibile anche per persone con disabilità.

La basilica è una delle chiese più antiche di Roma, fondata nel VI secolo. La sua architettura è caratterizzata da una facciata semplice e da una pianta a croce greca. All'interno, la basilica ospita una serie di affreschi e mosaici antichi, tra cui un mosaico raffigurante San Giovanni Battista.

Oltre ad essere una chiesa cattolica, la Basilica di San Giovanni a Porta Latina è anche una chiesa evangelica. Questa caratteristica unica la rende un luogo di culto importante per le comunità cattoliche e protestanti.

La basilica è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, con la fermata della metropolitana più vicina che si trova a pochi minuti a piedi. Ci sono anche numerose opzioni di parcheggio nelle vicinanze.

La Basilica di San Giovanni a Porta Latina ha ricevuto un totale di 449 recensioni su Google My Business, con una media delle opinioni di 4.7/5. Molti visitatori hanno elogiato la bellezza architettonica della basilica e l'importanza storica e religiosa del sito.

Recensioni di Basilica di San Giovanni a Porta Latina

daniele pedroni

5/5

La chiesa di San Giovanni a Porta Latina è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato lungo l'omonima via nei pressi delle mura aureliane e di porta Latina, all'estremità meridionale del rione Celio, area già detta "il disabitato"; essa è sede di rettoria affidata ai rosminiani, nonché dell'omonimo titolo cardinalizio. Sorge nei pressi della chiesa di San Giovanni in Oleo che sarebbe stata edificata nel luogo in cui, secondo la tradizione, l'apostolo Giovanni sarebbe sopravvissuto alla tortura dell'olio inflittagli dall'imperatore Domiziano.
La costruzione della chiesa risale alla fine del IV secolo, ma subì restauri e ammodernamenti già nel V secolo e poi nell'VIII, nel IX, nell'XI e nel XIII secolo.
Fu fondata nel V secolo o alla fine del IV, ricostruita certamente nel 720 e restaurata nel 1191 (il 10 maggio dello stesso anno venne dedicata da papa Celestino II), con l'aggiunta di un nuovo bel campanile a sei ordini di trifore e di un nuovo ciclo di affreschi con ben 46 scene bibliche sia vetero che neotestamentarie. L'importante ciclo, recentemente restaurato, rappresenta, insieme al salone gotico nel Monastero dei Santi Quattro Coronati, uno degli esempi maggiori di pittura medioevale nella Capitale realizzati precedentemente all'importante periodo del Cavallini e della sua Scuola Romana. Tra il XVI e il XVII secolo fu arricchita da un nuovo affresco absidale su cartone del Cavalier d'Arpino. Nel 1517 papa Leone X la elevò a titolo cardinalizio.
Verso il 1578 un gruppo di portoghesi vi fondò una sorta di confraternita, e usava questa chiesa (all'epoca in stato di quasi abbandono, con il titolo lungamente vacante, per essere stata praticamente espropriata del proprio patrimonio dall'arcibasilica di San Giovanni in Laterano) per celebrare i propri riti, tra cui, matrimoni tra coppie omosessuali. Secondo una versione si trattava di marranos rifugiati in Italia. Quel che è certo è che per questa storia furono eseguite, a Porta Latina, non meno di sette condanne a morte per rogo come riportano Ludwig von Pastor, nella Storia dei Papi e Michel de Montaigne nel suo Journal de Voyage en Italie par la Suisse et l'Allemagne (en 1580 et 1581).
Un ulteriore rifacimento, che la riportò alle antiche caratteristiche medievali, si ebbe nel 1940-41, quando la chiesa fu assegnata ai Rosminiani, che oggi nel plesso conventuale adiacente hanno la curia generalizia dove risiede il moderatore generale della congregazione e lo studentato internazionale.
Il portico medioevale e le navate della chiesa sono sostenuti da colonne di spoglio appartenenti, secondo la leggenda, ad un tempio di Diana, parzialmente spogliate a favore del Laterano alla fine del XVIII secolo.
Nella chiesa si trova un organo a canne a trasmissione elettrica e 11 registri costruito nel 1940 dalla ditta Balbiani Vegezzi-Bossi.

Patrizia Guarino

5/5

Basilica un po' nascosta tra gli itinerari turistici ma vale una visita prima di entrare difronte al parco degli Scipioni

Felman73

5/5

Chiesa del IV secolo, costruita nei pressi del tempietto di San Giovanni in Oleo, dove secondo la tradizione l'evangelista andrebbe subito la prova del martirio nell'olio bollente, da parte dell'imperatore Domiziano. Molto bello il ciclo biblico di pitture risalenti al medioevo e scoperto di recente. Mentre il portico e le navate sono sostenute da colonne di spoglio recuperare da un precedente tempio pagano, probabilmente quello di Diana. Particolare anche il campanile romanico del XII secolo, a pianta quadrata e su cinque ordini, di cui gli ultimi tre piani montati su delle trifore.

Michele Soldovieri

5/5

Le ultime propaggini del rione Celio ci restituiscono questa splendida chiesa dedicata all'evangelista metafisico e ad una leggenda testimoniata dal tempietto che reca il suo nome ed è stato eretto nel luogo del martirio sventato di San Giovanni, a un passo da Porta Latina.
Nel percorrere la strada che conduce alla chiesa, sembra quasi che la città sparisca, c'è solo la campagna, poi davanti al nostro sguardo vediamo svettare un elegante campanile medioevale e deviamo il percorso poiché il corpo dell'edificio religioso non dà sulla via.
Ed ecco stagliarsi l'esterno di San Giovanni in via Latina con un portico formato da colonne di spoglio ed una facciata a capanna caratterizzata da tre piccole finestre centinate mordibe ed eleganti e un oculo sovrastante che svolgono la funzione di dare luce all'interno.
All'esterno del portico è situato un piccolo pozzo battesimale di marmo fiancheggiato da due colonnine mentre l'interno è caratterizzato dalla presenza di lastre marmoree con epigrafi in latino e sulla destra dal pinnacolo originale del tempietto di San Giovanni in oleo.
L'interno, maestoso, è tipicamente medioevale, nel silenzio assoluto dell'ambiente è possibile per il visitatore ammirare sulle pareti in alto della navata centrale il ciclo degli affreschi duecenteschi realizzato da maestri ed artisti di una scuola a noi ignota, non distanti dallo stile dei maestri affrescatori dell'aula gotica e dell'oratorio di San Silvestro ai santi quattro coronati.
L'iconografia è quella delle storie del vecchio e del nuovo testamento.
La calotta absidale è stata affrescata nel XVI secolo ad opera del manierista Federico Zuccari con la raffigurazione del martirio di San Giovanni evangelista.
Prospiciente all'altare maggiore un tratto di pavimento cosmatesco offre allo sguardo del visitatore tutto il genio di questi magnifici artisti comacini.
Ci si dirige verso Porta Latina per rientrare in città

carlo petroselli

4/5

San Giovanni a Porta Latina si trova vicino a Porta Latina nelle mura Aureliane è una chiesa romanica medievale del IV. La facciata è costituita da tre finestre centinate con un portico da cinque arcate, costituite con capitelli ionici ed uno dorico nel portico è conservata la cuspide originale del tempietto di S.Giovanni in Oleo sostituito da una copia.
Sulla bellissima facciata sulla sinistra campanile romanico del XII secolo, di forma quadrata a cinque ordini nella cella campanaria si conserva una campana del 1723.
L'interno è costituito da tre navate con file di cinque con l'altare che come in tutte le chiese è in chiave moderna purtroppo postconciliare conserva avanzi di un pavimento cosmatesco di disegno geometrico , nel Catino Absidale, San Giovanni apostolo trascinato in giudizio dinanzi all'imperatore Domiziano (1715), affresco di Antonio Rapreti: realizzata sulla base di cartoni preparatori lasciati da Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino (1568-1640), riportati alla luce nel 2007.

Roberto Cecchini

5/5

Bellissima chiesa di antiche origini ma di aspetto medievale (l'esterno sembra la copia della più nota e frequentata santa Maria in cosmedin) non fatevi trarre in inganno da alcune indicazioni e seguite il cartello turistico che ne indica la presenza su una piazzetta a destra entrando da porta latina. Dedicata al santo celebrato nella vicina cappella (o piccolo oratorio) di San Giovanni in oleo, sulla via Latina, ha perso il grande cedro che era sul piazzale ma conserva il bellissimo e antico pozzo che precede il portico (dove è conservata la cuspide della cappella, il cosiddetto "carciofo"). Dentro ci sono resti di affreschi del 12mo secolo su tutte le pareti superiori e sull'abside, quel che resta grazie ai tanti interventi e restauri e grazie alla cura dei padri rosminiani che ancora ne tutelano il patrimonio. Assolutamente da visitare. Guardate le foto e le altre recensioni su Roma e le sue meraviglie che ho fatto.

Stefano Rossetti

5/5

La chiesa è dedicata a S. Giovanni che secondo la tradizione sopravvisse al martirio per immersione in una vasca di olio bollente. Bellissimi gli affreschi, la bibbia raccontata per immagini. Nelle vicinanze Francesco Borromini ristrutturo l'oratorio, il piccolo edificio a pianta ottagonale per volere del Cardinale Francesco Paolucci. Realizzò un alto fregio, una copertura conica con in sommità un fastidio, quest'ultimo si conserva nel portico della chiesa di S. Giovanni in Oleo che si trova a 20 metri di distanza dalla piccola costruzione. Le colonne sono di spoglio una diversa dall'altra.

mara grandi

5/5

Una chiesa bellissima. Il pozzo all'ingresso della cancellata. Un tratto di pavimento in mosaico. Gli affreschi nella parte alta delle navate. All'interno del Parco degli Scipioni, un luogo che non ti aspetti di incontrare. Da vedere