Michele Soldovieri
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Il genio del barocco romano Gian Lorenzo Bernini ha lasciato la sua inconfondibile impronta a Castel Gandolfo con la realizzazione della chiesa dedicata a San Tommaso da Villanova.
La chiesa si inserisce in posizione di quinta laterale nella piazza dominata dal palazzo apostolico e
la linearità della facciata può indurre il visitatore a credere che anche l'interno sia adornato secondo schemi di austera architettura.
Laddove invece lo sguardo si posa sulle decorazioni della cupola, si comprende come il Bernini abbia voluto che gli artisti chiamati a collaborare con lui potessero esprimere tutta la tensione e la teatralità del barocco.
Per la decorazione dell'interno della cupola il lombardo Raggi, sotto la regia del Bernini, ha realizzato i medaglioni in stucco sorretti da putti raffigurati le storie di San Tomnaso da Villanova e all'esterno i pennacchi con i rilievi dei quattro evangelisti.
A Pietro Berrettini da Cortona, rivale del Bernini a Roma, si deve una drammatica crocifissione dipinta in una tela ovale, alleggerita da un angioletto che sbircia la scena in cui sono raffigurati il Cristo crocifisso ed ai suoi piedi la Madonna, San Giovanni evangelista e la Maddalena.
Di pregevole fattura artistica sono le altre due tele presenti nella chiesa, la carità di San Tommaso da Villanova del seicentesco Gimignani e l'assunzione della Vergine del Cortese detto il Borgognone.
Impreziosisce la chiesa un magnifico fonte battesimale coevo alla costruzione della chiesa, costituito da una coppa circolare retta da uno stelo e chiusa da un cono rovesciato motivi decorativi decorativi floreali inserito in una nicchia la cui calotta è disegnata a motivi di conchiglia.
Per chi è devoto al Sacro cuore di Gesù, la visita della cappellina attigua all'altare centrale è motivata dalla preghiera ed anche dalla donazione dell'ex voto a forma di cuore d'argento per la grazia ricevuta.