Fabio M.
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IL SANTUARIO DI VOURRY
1 Santuario di Vourry, dedicato alla Signora delle Grazie, fu luogo di pellegrinaggio e di culto
rediletto dalle genti Walser.
nizialmente era soltanto una Cappella ornata da due altari, con un campanile. Nel 1833, in seguito ad
na valanga dalla quale uscì illeso, Jean Pantaléon Tousco fece voto alla Vergine di erigere sul luogo
dell'incidente un Santuario: esso fu ornato da una cinta comprendente quattordici "Stazioni della
Via Crucis", piccola imitazione del Calvario del Santuario di Varallo Sesia.
Dopo i lavori di ampliamento fatti eseguire dal parroco Goyet, intorno al 1835, il santuario fu
gravemente danneggiato da due straripamenti del Lys, verificatisi il 17 agosto e il 2/3 ottobre 1868.
Essi distrussero tutto il lato nord-est degli oratori; la catastrofe è documentata da una lettera
scritta dall'allora parroco di Gaby al vescovo di Aosta. La lettera si concludeva con la richiesta di
autorizzazione a vendere un appezzamento di proprietà del santuario; la richiesta fu accolta e il
recupero del complesso fu realizzato nel giro di pochi mesi.
L'imponente lavoro di restauro del perimetro del complesso, reca la data 1869 incisa su una grande
pietra della scalinata. L'inondazione dell'autunno 2000 ha travolto tutta la rampa distruggendo parte
di quella pietra.
L'attuale complesso architettonico, molto articolato, comprende la cappella centrale, il santo
sepolcro e gli oratori dei misteri, situati nel cosiddetto chiostro del santuario, oltre ad una
suggestiva Via Crucis che si snoda lungo il pendio. Sulla facciata della cappella un affresco raffigura
la Madonna delle Grazie. Il portale, in noce massiccio, è finemente intarsiato. L'interno è ad una sola
navata, con transetto e cupola; l'altare maggiore, in legno dorato e intagliato del '700 ha quattro
colonne tortili, sei candelabri lignei e la statua della Dormitio Maria., collocata in un'urna.
Un piccolo altare, nel transetto a destra, ospita la statua detta La statue miraculeuse che
inizialmente indossava un abito di seta; negli anni '40 subì una doratura e una manomissione che le
deformarono le braccia. I due altari laterali, con crocifisso e candelierí lignei, sono ornati da una
tela che raffigura a destra Gesù con i bambini e a sinistra San Giuseppe con Gesù Bambino.
L'usanza di recarsi al santuario nel giorno di Pasqua per il canto del Rejouis-toi si protrasse per
secoli. Fu soppressa solo negli anni '60 quando l'intensificarsi della circolazione stradale impedì lo
svolgimento della processione.
BIBLIOGRAFIA
Jolanda Stevenin, I cinquant'anni del Comune di Gaby, Comune di Gaby, 2002
AAVV, Valle d'Aosta paese per paese, Bonechi editore, 1997
APT Monte Rosa Walser, Guida turistica, Musumeci editore, 1999